clelia posted on aprile 30, 2020 17:49
I social network hanno segnato gli anni Duemila mettendo in pratica il concetto di rete. La facilità e la velocità di connessione tra i nodi della rete sono il vero valore aggiunto di questi strumenti, che tradotto in parole semplici, significa avere i clienti a portata di click.
Essere on line non è solo “fare presenza” ma creare momenti di condivisione di esperienza e di emozioni con il cliente, che li vive attivamente e ne prende parte, raccontando direttamente o indirettamente bisogni e preferenze. La chiave per farsi notare e attrarre clienti è instaurare un dialogo con il pubblico e stimolarne la partecipazione in modo da creare uno scambio di informazioni costante a doppio senso.
Ce lo insegna in particolar modo il periodo del lockdown che ha fermato le attività e bloccato a casa il cliente che oggi è un cliente sempre più digital e informato. Il Centro studi Tim ha registrato un aumento dei volumi sulla rete fissa del 90% e del 30% su quella mobile dall’inizio della crisi. Anche Vodafone, WindTre, Fastweb e OpenFiber hanno segnalato aumenti significativi di traffico dati (fonte TGCom24). Il cliente esprime on line il bisogno di fare comunità, di trovare risposte e “luoghi” dove condividere interessi. Sta alle aziende intercettare questi bisogni, interpretarli e rispondere in modo mirato.
Su questa scia ora più di prima, molte aziende hanno sperimentato nuove esperienze social con l’intento di essere più vicine ai clienti, come ad esempio le dirette Facebook. Sono quindi nati servizi on line che il pubblico percepisce ormai come “normali”: le dirette informative e formative, i tutorial e le dimostrazioni di utilizzo, ecc.. che vanno ad arricchire il servizio/prodotto offerto dall’azienda ma soprattutto aprono il confronto con il cliente e gli danno voce in capitolo coinvolgendolo direttamente.
Ne deriva che si sono create nuove abitudini legate anche alla fruibilità del prodotto/servizio (si pensi alle consegne a domicilio prenotabili on line, alla formazione on line, alle dimostrazioni on line, alle pillole di ginnastica on line e così via...) che difficilmente potranno essere ignorate quando finalmente l’emergenza sanitaria cesserà, come ci auguriamo, ma anche perché probabilmente purtroppo questo non accadrà molto presto.
Concludendo, l’utilizzo consapevole dei social rappresenta per le aziende uno degli strumenti più potenti per raggiungere il cliente. Non serve tramutarsi in “pubblicatori seriali” sfornando uscite senza nesso logico, meglio creare contenuti mirati che risultino accattivanti al target di riferimento per una content strategy efficace.
Resta inteso che i social media sono di per sé uno strumento di comunicazione e in quanto tale non può avere successo se non è armonico con la strategia aziendale. Il loro utilizzo deve essere previsto e dettagliato all’interno del piano editoriale, il documento aziendale che regola le uscite, i contenuti, i target, i tempi e gli strumenti in linea con la strategia aziendale.
Per ottenere risultati è necessario
- pianificare: ovvero tradurre gli obiettivi in un piano editoriale accurato;
- creare: trasformare le idee scritte nel piano editoriale in contenuti di testo e contenuti visual (foto, video, ecc...) da veicolare sugli strumenti previsti rispettando scrupolosamente i tempi indicati nel documento;
- monitorare: leggere e interpretare i risultati ottenuti per capire se si sta andando nella direzione giusta con l’intento di migliorare continuamente.
Ed ecco che, se strutturato con metodo scientifico, l’uso dei social consapevole diventa un prezioso alleato dell’imprenditore ai tempi del Covid.
Francesca Gonnella - Clelia Consulting