Automatizzati i mestieri che hanno a che fare coi dati, secondo l’imprenditore statunitense Mark Cuban le imprese si rimetteranno a cercare laureati in materie umanistiche, dai filosofi ai linguisti: servirà gente che sa esaminare i dati da una prospettiva diversa, che sa creare impatto sociale usando doti creative. In sostanza il problem solving rimarrà la soft skill più ricercata, ma diventeranno più importanti il pensiero critico e la creatività. Un vero e proprio “ritorno all’umanesimo” che in un’epoca di rivoluzione industriale come quella attuale, assume un valore indispensabile. Un concetto approfondito dal Corriere della Sera e molto condiviso da Clelia Consulting. 

Rimandiamo al link dell’articolo integrale: http://bit.ly/2hOh8Lg 

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