clelia posted on gennaio 16, 2020 10:33
“Porter e Kramer, nel 2011 “The big idea: Creating Shared Value“, affermavano che le aziende possono creare valore condiviso con politiche e pratiche che rafforzano la competitività dell’azienda, rispondendo nel contempo ai bisogni delle comunità in cui questa opera e alle sfide della società”.(..) «Sociale e ambiente devono entrare nel core business. L’opinione pubblica oggi vede le imprese come la causa di molti problemi sociali ed economici: bisogna cambiare questa percezione con modelli di business diversi, in cui alla generazione di profitto si affianchino benefici per la comunità e il pianeta.”

Punto cardine di questo concetto è il riconoscimento del legame tra benessere sociale e successo economico e il superamento del trade-off tra questi due elementi, che ha caratterizzato il pensiero economico neoclassico. In un momento storico in cui i cambiamenti climatici, ora definiti dagli scienziati “disordini climatici”, sono sempre più frequenti e rischiosi, e in cui le crescenti disparità sociali sono causa di guerre e di importanti fenomeni di immigrazione, sta emergendo una consapevolezza unanime riguardo la necessità di intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile.
Perciò le imprese ora devono cambiare mentalità, mettere a punto nuovi modelli di business, stabilire nuove prospettive dalle quali studiare il mercato e se stesse». Ciò significa occuparsi di una problematica sociale, di una sfida sociale, l’acqua, la salute, l’energia, l’alimentazione e qualche volta ottenere anche un profitto non come atto di donazione o di beneficienza ma come vero e proprio business… Si tratta di superare in questo senso la Responsabilità sociale dell’impresa per abbracciare nuovi orizzonti. E’ necessario trovare un modo nuovo di affrontare questi aspetti in modo profittevole. Il valore condiviso risiede in tutta la catena del valore (nei prodotti, nei clienti, nei fornitori, …) ma anche nelle soggetti e/o istituzioni della comunità in cui è inserita l’impresa. ‘Molte organizzazioni sono eccellenti nel soddisfare le necessità dei clienti tradizionali, ma se approfondissero il concetto di valore condiviso scoprirebbero enormi potenziali di crescita. Vedrebbero aprirsi nuovi mercati, nuove esigenze non ancora soddisfatte, nuovi modi di fare business, e per di più gestendo meglio l’impatto sull’ambiente e sulla comunità.’
Le aziende devono cercare innovazione e crescita nelle questioni sociali e ambientali attraverso l’integrazione della variabile dell’impatto sociale e ambientale nel core business dell’impresa, mantenendo l’obiettivo di creare valore economico. Si tratta di un cambiamento culturale del ruolo delle imprese le quali devono dimostrare che il business funziona in modo più efficace ed efficiente, con processi di creazione di valore condiviso.. La creazione di valore condiviso non consiste nella redistribuzione dei profitti dell’impresa devolvendoli a determinate cause sociali, ma nel fornire alla società gli strumenti e le conoscenze per migliorare la propria condizione e creare valore essa stessa. Sono tre gli approcci individuati da Porter e Kramer per creare valore condiviso:
1.riconcepire prodotti e mercati;
2.ridefinire la produttività nella catena del valore,
3.facilitare lo sviluppo di cluster locali.
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