clelia posted on giugno 10, 2016 10:02
Nella Pubblica Amministrazione ma anche nei territori e nelle imprese, è qui che deve consolidarsi il processo di innovazione digitale. Questo il messaggio di sintesi emerso dalla rassegna “Dire e Fare Forum P.A. Toscana“, organizzata da ANCI Toscana con la Regione Toscana e per l’occasione con Forum P.A. sul tema dell’innovazione, che si è svolta a Prato. Quattro, nello specifico, i temi di lavoro della giornata organizzati in collaborazione con Anci Innovazione: cittadinanza, servizi, fiscalità locale e sviluppo. Dai lavori è risultato chiaro che senza una strategia politica capace di integrare questi aspetti, agendo sul locale ma guardando al tempo stesso alla strategia nazionale, non si potrà andare lontano. Oltre 250 partecipanti tra amministratori, professionisti, istituzioni, università, imprese e governo, hanno riempito tutte le sale di Palazzo Banci Buonamici. Molto partecipato e ricco di proposte ed interventi il tavolo Inovazione e Sviluppo introdotto da Paolo Nesi, coordinato da Benedetta Squittieri e facilitato da Maria Cristina Corradini consulente Clelia Consulting per Anci Innovazione.
NECESSARIO IMPEGNO COMUNE – Idea condivisa è che solo innovando si potranno rendere i Comuni più efficienti, migliorare la qualità della vita dei cittadini, sviluppare i territori e creare posti di lavoro. Ma per far questo c’è bisogno di un impegno comune, a tutti i livelli, anche in una regione che per molti versi è all’avanguardia in Italia, come la Toscana. “Il tema dell’innovazione nella PA è oggi centrale – ha detto il presidente di ANCI Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni aprendo i lavori – perché offre gli strumenti alla pubblica amministrazione sia di dare risposte più rapide ed efficaci ai cittadini, sia di migliorare l’organizzazione interna del lavoro. Ma anche i territori e le imprese devono investire in innovazione, perché significa dare posti di lavoro, più strumenti per crescere, maggiore capacità di penetrazione nei mercati”. Oltre a Matteo Biffonipresidente Anci Toscana e Carlo Mochi Sismondi presidente Forum PA, nella sessione plenaria conclusiva – in cui sono stati riportati i risultati dei 4 tavoli di lavoro – sono intervenuti anche Antonello Giacomelli, sottosegretario ministero Sviluppo Economico e Angelo Rughetti, sottosegretario alla Pubblica Amministrazione.
IL GOVERNO – Il Sottosegretario per Semplificazione e pubblica amministrazione Angelo Rughetti, riportando lo sconcertante dato per cui 1/3 delle famiglie italiane non ha mai avuto accesso ad internet, ha affermato l’urgenza di riaprire concorsi per far entrare i nativi digitali nella PA, oltre all’opportunità di predisporre un importante investimento pubblico per ridurre il gap tra chi è abilitato ad usare le tecnologie e chi non lo è. “Il dato peggiore – sostiene il Sottosegretario – è che l’intero sistema digitale non è ancora pensato come il canale di accesso primario ai servizi. Non si tratta solo di registrare quanto la PA spenda in innovazione digitale ma di quanto negli anni abbia speso male, senza avere una visione d’insieme”. “C’è una frammentazione nell’accesso ai sistemi informativi della PA – continua- che non è più un problema tecnico e neanche istituzionale ma riguarda il diritto di acceso a beni pubblici, sancito dalla stessa Costituzione”. Dall’intervento di Rughetti emerge che l’approccio del governo è di lavorare non all’ennesimo Piano per la digitalizzazione del paese, ma a una strategia. “Dobbiamo avere – conclude – una visione complessiva del sistema pubblico. Non dobbiamo confondere l’effervescenza dei progetti sul territorio con la strategia che deve essere nazionale. Dobbiamo lavorare spingendo per la crescita omogenea nel Paese e dunque spingendo soprattutto chi è rimasto più indietro”. A confermare il lavoro del Governo nazionale nella costruzione delle infrastrutture abilitanti per l’innovazione sui territori, in chiusura di giornata, arriva il sottosegretario Ministero Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli che ha riportato l’impegno a investire 5 miliardi per portare fibra in 7.300 Comuni delle zone cosiddette a fallimento di mercato. Giacomelli ritorna sulla strategia unica per l’agenda digitale e la banda ultra larga in Italia. “Dobbiamo lavorare sui 100 mega al secondo e riscalare le classifiche europee” ha affermato. “In questa direzione – spiega – vanno i 5 miliardi stanziati dal CIPE e va anche la scelta di lavorare a una rete pubblica con il contributo delle Regioni”.