clelia posted on ottobre 14, 2020 15:18
La valutazione d’azienda è chiamata ad affrontare nuove sfide con il venir meno di alcune certezze e con il cambiamento di un contesto verso un sistema valoriale che sta diventando elemento condiviso fra i popoli.
Si va diffondendo la consapevolezza che le valutazioni si allontanino dalla metodica tradizionale e risulti fondamentale orientarsi verso l’adozione di un approccio di natura olistica, in contesti nuovi e più complessi, dove è più difficile disporre di solidi riferimenti cui ancorarsi.
È tempo di un approccio più generale alla valutazione d’impresa che consenta di comprenderne a fondo le fonti di vantaggio competitivo e la dinamica nel tempo.
Non è più possibile pensare e valutare l’azienda con un criterio unico e ‘solo contabile’, ma è necessario identificare diversi driver legati fra loro dallo specifico modello di business dell’impresa e dalla sua evoluzione nel tempo.
In un tale contesto, le formule, le tecniche, i modelli non sono più sufficienti a garantire la qualità di una valutazione che necessariamente deve passare attraverso:
- una profonda analisi e conoscenza dell’impresa con l’acquisizione di una base informativa il più possibile completa;
- l’enfatizzazione degli elementi intangibili che riguardano la cultura, il sapere essere, la ricerca e sviluppo, la capacità innovativa, la capacità di fare del cambiamento una continua opportunità di crescita e sviluppo, gli asset organizzativi;
- l’approfondimento sul modello di business dell’impresa con la valutazione temporale del vantaggio competitivo generato;
- l’attenzione ai parametri di ESG (environment, social, governance), diventati ormai riferimento anche per le società/fondi di investimento.
Un cambiamento che vede la professione impegnata a rivedere e ripensare il ruolo del valutatore. Ma, come sempre, un’opportunità da sviluppare ed un mercato da cogliere.

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